mercoledì 12 ottobre 2016

Quelli che "le banche centrali di paesi terzi potrebbero addirittura guadagnarci, da una dissoluzione dell'euro"

La pubblicazione sul Manifesto del 23 settembre di un intervento di Giorgio Lunghini su "Le conseguenze di un'uscita dall'euro" nel quale si ipotizza uno scenario davvero catastrofico nel caso di un'uscita dell'Italia dall'euro ( svalutazione del 50%, inflazione del 15-20%, perdita di Pil pari a circa il 40% per l’Italia nel primo anno, seguito da 15% negli anni successivi per almeno un triennio) non è passata inosservata e la reazione del mondo #noeuro non si è fatta attendere: il primo a reagire è stato Leonardo Mazzei con il post FESSERIE DI UN ECONOMISTA del 26 settembre, un intervento che è piaciuto ad Alberto Bagnai, tant'è che lo ha subito riproposto sul blog Goofynomics con il titolo I turbamenti del giovane Lunghini, aggiungendo di suo

...non mi spreco a confutare nel merito roba simile: l'ho già fatto nei miei libri e in innumerevoli post. Inutile poi parlare di letteratura scientifica con chi non ha comprovate esperienze di ricerca nel merito: se rispondessi, probabilmente non capirebbe...

Giovedì 29 settembre è intervenuto Sergio Cesaratto con il post Hot€l California
preannunciando che il giorno seguente sarebbe uscito sul Manifesto un articolo a più firme per rispondere "all'allarmismo del prof. Lunghini circa la rottura dell'euro e la sua ineluttabilità".

In effetti il giorno 30 esce sul Manifesto un intervento firmato da Sergio Cesaratto, Massimo D’Antoni, Vladimiro Giacché, Mario Nuti, Paolo Pini e Antonella Stirati intitolato Se è l’euro la causa dei tanti populismi europei nel quale si contesta lo scenario di Lunghini e si avverte che

dobbiamo allora confrontarci sul punto che combattere il populismo con argomenti altrettanto populisti è una strategia che finora è risultata controproducente. L’unica speranza di contrastare le destre è aprire a sinistra un dibattito basato su fondamenta analitiche e fattuali più solide.

Lunghini replica immediatamente sostenendo di aver "parlato di “stime”, e non di “dati” o di “fatti” ed invitando i suoi critici a rispondere alla domanda "quali potrebbero essere le conseguenze positive di una uscita dalla Uem e dall’euro, per l’economia italiana tutta e in particolare per i lavoratori? "

Il 3 ottobre si butta nella mischia anche Carlo Clericetti con il post Dopo l'euro il diluvio? e dopo due giorni dice la sua Alberto Bagnai sul Fatto Quotidiano





La sera del 6 ottobre il Manifesto nella versione online pubblica un intervento firmato da Leonardo Becchetti, Mauro Gallegati, Guido Iodice, Daniela Palma, Francesco Saraceno e Leonello Tronti intitolato Via dall’euro non significa uscire dal liberismo nel quale si sostiene che "concentrarsi sulle cifre riportate da Lunghini sia un esercizio poco interessante. Difatti, anche se tali previsioni si rivelassero eccezionalmente esagerate, ci troveremmo comunque di fronte ad un evento di proporzioni significative, per usare un eufemismo" e che è più utile focalizzare l'attenzione sugli effetti generali di una eventuale uscita dall'euro tenendo presente che si tratterebbe di "un evento senza precedenti storici paragonabili: la sparizione della moneta unica di una delle principali aree economiche e la seconda valuta di riserva del mondo, non la fine di un semplice accordo di cambio".

L'articolo viene annunciato da Francesco Saraceno su Twitter alle 22.46 del 6 ottobre



e dopo 10 minuti Alberto Bagnai reagisce così




e poi così




Ma dopo 24 ore Bagnai interviene di persona, a gamba tesa, con il post Quelli che "le riserve si vaporizzerebbero"... per ridicolizzare, a suo dire, l'intervento firmato da Leonardo Becchetti, Mauro Gallegati, Guido Iodice, Daniela Palma, Francesco Saraceno e Leonello Tronti.

Purtroppo l'intervento di Bagnai ha paralizzato un dibattito che aveva delle prospettive interessanti, questo capita quando entra in gioco un monologhista. Ma nonostante tutto l'intervento di Bagnai rimane particolarmente interessante ed istruttivo perché ci mostra come funzionano due tecniche argomentative che hanno contribuito in modo significativo al successo della sua impresa pseudo-scientifica:

1. la tecnica dell'argomento dell'uomo di paglia e
2. la tecnica della narrazione accattivante (una narrazione che ad un esame più attento risulta fantasiosa e fasulla perché basata su dati parziali ed interpretazioni superficiali) 

Immagino che chi legge sappia come funziona la tecnica dell'argomento dell'uomo di paglia ma per chi non lo sapesse si tratta di questo: nel corso di una discussione la Persona B travisa l'argomentazione e/o la tesi della Persona A,  la sostituisce con una versione distorta, esagerata, falsata, modificata ad hoc, deformata e/o manipolata e poi sviluppa una presunta confutazione della versione travisata lasciando intendere di aver confutato l'argomentazione e/o la tesi della Persona A mentre in realtà la Persona B ha solo provato a confutare un'argomentazione e/o una tesi che non è stata avanzata dalla Persona A.

Schematicamente questo tipo di "operazione" funziona così:

- Persona A ha posizione X

- Persona B presenta la posizione Y come se fosse la posizione X mentre in realtà la posizione Y è una versione quanto meno distorta (per non dire falsata) della posizione X

- Persona B attacca posizione Y

- Persona B pretende di aver dimostrato che posizione X è falsa, scorretta, imprecisa o insostenibile

- In realtà posizione X, vera o falsa che sia, non è stata discussa 

Nel nostro caso Bagnai ha usato la tecnica dell'argomento dell'uomo di paglia nel modo seguente:

Posizione X (sostenuta da Leonardo Becchetti, Mauro Gallegati, Guido Iodice, Daniela Palma, Francesco Saraceno e Leonello Tronti): se sparisce l'euro, le ripercussioni sul sistema finanziario ed economico mondiale saranno notevoli perché l'euro rappresenta "una delle principali aree economiche" del mondo ed è anche "la seconda valuta di riserva del mondo 

"Se sparisce la moneta unica di una delle principali aree economiche", moneta unica che è anche "la seconda valuta di riserva del mondo" "ci troveremmo comunque di fronte ad un evento di proporzioni significative, per usare un eufemismo."

Posizione Y (presentata da Bagnai come se fosse posizione X): se sparisce l'euro spariranno nel nulla anche le riserve valutarie denominate in euro possedute dalle banche centrali  

" ... quando l'euro salterà (non se: quando) ci saranno diversi problemi, che sono conosciuti da chi ha studiato la materia invece di industriarsi in altri campi del sapere economico (o presunto tale). Ma sicuramente fra questi non dobbiamo annoverare la "sparizione delle riserve".

Bagnai attacca posizione Y

Quando l'euro salterà, secondo Bagnai le riserve valutarie denominate in euro non spariranno perché sono allocate in Bund tedeschi ed i banchieri centrali "si troveranno con quello che avevano il giorno prima: dei titoli di stato tedeschi che però saranno, a seconda degli scenari, definiti o in un nuovo marco o in un euro del Nord, e quindi risulteranno nettamente rivalutati rispetto al giorno prima. Quindi da questa evoluzione (che è solo una delle tante che si verificheranno in seguito all'evento) i nostri amici banchieri centrali, per i quali stiamo tanto in pena, noi di sinistra, bé, da questa evoluzione rischiano addirittura di guadagnarci."

Quindi per Bagnai posizione X non solo è falsa (non è vero che le riserve valutarie spariranno e non è vero nemmeno che ci saranno risvolti negativi) ma è addirittura ridicola

"Mi diverte invece moltissimo, è autenticamente spassosa (posto che sia onesta) l'immagine della sparizione della seconda valuta di riserva del mondo.

Ecco: diamo per scontato che chi ragiona così sia in buona fede (perché potrebbe anche non esserlo, ma occorrerebbe provarlo: la buona fede si presume). Che immagini, cioè, che le riserve ufficiali siano immensi sacchi di juta pieni di contante estero - certo, magari non monete metalliche, ma bigliettoni - depositati nelle casseforti di qualche banca centrale in giro per il mondo. L'Italia (non più Italietta ma Italiona) esce nottetempo dall'euro e... Puff! I sacconi di juta si inceneriscono."

In realtà la posizione X, vera o falsa che sia, è stata travisata e quindi non è stata confutata

Infatti nell'intervento criticato da Bagnai non si sostiene che "se sparisce la moneta unica di una delle principali aree economiche" allora anche "le riserve si vaporizzerebbero" nel senso che sparirebbero nel nulla anche le riserve valutarie denominate in euro possedute dalle principali banche centrali , si è sostenuto e si sostiene sic et simpliciter che se sparisce la moneta unica di una delle principali aree economiche", essendo l'euro anche "la seconda valuta di riserva del mondo", le ripercussioni sul sistema finanziario ed economico mondiale sarebbero significative ("per usare un eufemismo")

Non a caso alcuni dei firmatari dell'intervento del 6 ottobre, ad esempio Guido Iodice e Francesco Saraceno, si sono stupiti e non poco per la lettura del tutto arbitraria fatta da Bagnai:





Difficile dire se il travisamento praticato da Bagnai sia dovuto a malafede o insipienza, certo è che non c'è nulla di scientifico nel distorcere il pensiero altrui.

Ma esaminiamo adesso nei dettagli la narrazione con la quale Bagnai ha preteso di aver confutato e ridicolizzato l'intervento di Leonardo Becchetti, Mauro Gallegati, Guido Iodice, Daniela Palma, Francesco Saraceno e Leonello Tronti.

[continua ...]



3 commenti:

  1. Aspetta Janez, partendo dal presupposto qui di seguito espresso :

    "...La vera sinistra, dunque, si propone certamente un superamento delle diseguaglianze più clamorose, quelle economiche, ma soprattutto si propone di eliminare l'ingiustizia in campo educativo, la discriminazione di casta nell'ambito della formazione culturale e professionale. Discriminazione che non si può abbattere solo con proclami astratti e la retorica dei meritevoli, ma con una scuola concreta, una scuola che porti tutti sullo stesso piano di partenza."

    Argomento che condivido preso da qui:
    http://digilander.libero.it/moses/destrasinistra.html

    Ecco partendo da questo presupposto, la versione presunta distorta di un argomento non e' criticata in quanto esattamente uguale a quella espressa all'inizio...ma in quanto "semplicistica e che lascia intendere l'altra versione" (il famoso messaggio che passa alla truppa per capirci), e, dato il presupposto sopra (quello sulla mancata forma educativa inclusa nelle persone) spesso il dichiarante della prima tesi e' un furbastro che , ben sapendo, il messaggio che passa, non se ne ritiene responsabile (oppure non si rende conto ma fa danni in egual modo)....allora vediamo di fare un esempio preso da wikipedia sul tema "uomo di paglia":


    Ad un argomento fantoccio si può fare riferimento per deviare una discussione nel corso di un dibattito.

    A: Dovremmo liberalizzare le leggi sull'accesso all'alcol.
    B: Ogni società con accesso indiscriminato alle sostante intossicanti abbandona la propria etica e si perde alla ricerca di una gratificazione immediata.
    La persona A non aveva proposto di offrire un accesso indiscriminato ma semplicemente di allentare e liberalizzare in parte le leggi vigenti sull'alcol. L'argomento sta nell'estremizzazione della posizione adottata da A.


    Bene, allora...perche la tesi A "non ha scritto" :"allentare e liberalizzare in parte le leggi vigenti sull'alcol"...ma invece semplicisticamente:"Dovremmo liberalizzare le leggi sull'accesso all'alcol" ?

    Perche cosi, fa leva sull' ignoranza generale lanciando un sasso ma nascondendo la mano.

    Detto tutto questo, ci tengo a precisare che non per quello scritto all 'inizio mi ritengo io stesso un "bravo maestro", e condivido la posizione che vede il Bagnai come un "cattivo Maestro", che soffia sul populismo sperando di elevare la reputazione (specie in quegli ambienti)

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  2. Errata corrige:

    la versione presunta distorta di un argomento non e' criticata in quanto esattamente uguale a quella espressa all'inizio...ma in quanto QUELLA INIZIALE RISULTA "semplicistica e che lascia intendere l'altra versione" (il famoso messaggio che passa alla truppa per capirci)

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  3. Il metodo Bagnai è ottimo per spiegare l'esperimento della biglia che rotola su un piano inclinato. Lui è uno di quelli che per salvare una persona che vaga nel deserto senza acqua e cibo gli darebbe 50 euro per andare a mangiare in trattoria.

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